Oggetto: 44428-01 Apriamo i rifugi LGBT all’accoglienza dei profughi afghani in fuga dalla mattanza talebana.
Emergenza umanitaria, da Napoli i Ken Onlus lancia l’appello nazionale a tutte le case accoglienza LGBT e non: Emergenza umanitaria a causa della persecuzione Talebana.
Per persone LGBT in pericolo, apriamo le case rifugio, tutti i posti letto per accoglienza profughi, per prima emergenza:
i Ken Onlus offre dei posti letto disponibili della casa accoglienza LGBT “Questa Casa non è un Albergo”, bene confiscato alla mafia e dedicato a #SilviaRuotolo per giovani afghani LGBT+ e non, che scappano dalla furia integralista talebana.
Per questo lanciamo un appello alla mobilitazione alle case accoglienza nazionali LGBT.
“IL NOSTRO COMPITO è essere un servizio trans-nazionale”, dichiara Carlo Cremona, coordinatore del progetto e Presidente i Ken Onlus: “Ci appelliamo alle autorità LOCALI E NAZIONALI, per considerare in prima istanza questi posti come rifugio specifico rainbow, e in seconda per accoglienza temporanea urgente per tutti. Nessuno escluso, siamo tutti uguali di fronte alla paura, diritto umano, alla legge”.
Napoli 20/08/2021 | Il Presidente i Ken |
Object: 44428-01-01 Let’s open LGBT shelters to the acceptance of afghan refugees who are fleeing the taliban slaughter.
Humanitarian emergency, from Naples i Ken Onlus launches a national appeal to all LGBT’ and non-LGBT’ shelters: Humanitarian emergency caused by the Taliban persecution.
For LGBT people in danger, we want to open shelters and beds to the refugees.
i Ken Onlus offers its beds for the LGBT shelter house “This House is not a Hotel”, a property confiscated to the mafia and dedicated to #SilviaRuotolo, to young LGBT+ and non-LGBT Afghans, who are fleeing the Taliban fundamentalist fury.
For this reason we are launching an appeal to mobilize all the national LGBT shelters.
“OUR TASK is to be a trans-national service”, declares Carlo Cremona, project coordinator and “i Ken Onlus” president: “We are appealing to our LOCAL AND NATIONAL authorities to consider these places firstly as a specific rainbow refuge and secondly as an urgent and temporary acceptance for all the people. No one excluded, we are all equal in the face of fear”.