Come coordinatore del progetto Rainbow Center Napoli, bene confiscato alla criminalità organizzata, centro anti violenza e residenza temporanea per persone #LGBT + vittime di violenza, progetto IKen Associazione di Promozione Sociale, condivido parola per parola quanto scritto dall’assessore alla cultura del Comune di Napoli.
E’ necessario a mio giudizio aggiungere che Roberto Azzurro è #VITTIMA di una violenta, cruenta, crudele, efferata violenza che si chiama tentato omocidio a sfondo #omofobico.
Un uomo che tenta di uccidere un’altro uomo o lo uccide è un delitto sessuale esecrabile e da condannare come quello verso una donna perché la mano omicida è la stessa e le radici della violenza sono le stesse che fondano le proprie radici ne patriarcato.
Roberto è stato vittima e destinatario di un odio feroce, forse ritenute anche giustificate dalla sua gentile effeminatezza, egli ha subito decine di coltellate, un tentativo di sgozzamento. Quel fendente ha segnato il suo corpo e la sua anima ribelle ed indomita e cercato di spegnere quella lucida voglia di vivere che lo contraddistingue.
E’ un mistero perché egli viva, è un mistero la sua forza interiore, forse un miracolo della madonna di montevergine lo ha salvato.
Non allo stesso modo potrebbe essere un “mistero” il fatto che il suo violentatore e tentato omicida, non marcisca in galera ma agli arresti domiciliari.
Vogliamo una giustizia equipollente, equivalente e uguale a quella destinata ad ogni tentato omicidio a sfondo sessuale, auspichiamo un verdetto giusto, severo ed esemplare ed allo stesso tempo una riflessione mancata sulla stagione delle violenze che in quell’anno attraversò tutta la regione campania. Grazie Nino Daniele per non aver taciuto, per non aver fatto finta di niente.