Bagnoli è stata una scelta sbagliata, per noi di i Ken. Napoli avrebbe avuto per la prima volta la possibilità di chiamare a raccolta le comunità laiche e credenti, partendo dal quelle LGBT a quelle eterosessuali per costruire una giornata di orgoglio gay che dicesse una sola cosa – #NOPEDOFILIA e che realizzasse la più grande manifestazione nazionale dei pride a Caivano al Parco Verde ( teatro della morte dei piccoli bambini abusati).
Caivano sarebbe potuta essere la comune matrice del riscatto dei valori umani, delle persone delle fragilità, partendo dai più deboli i bambini e avremo potuto farlo noi che lottiamo da anni per mostrare chi siamo, che lottiamo per i nostri figli per il diritto all’adozione: noi che possiamo mostrare in molti casi le buone prassi della genitorialità, far conoscere il sorriso dei nostri bambini amati, coccolati, protetti e sereni come devono essere i fanciulli e gli adolescenti; avremmo dovuto, con l’orgoglio della nostra differenza e con la certezza della nostra trasparenza portare i nostri colori, le nostre famiglie in quel parco dell’orrore per costruire un orizzonte comune di speranza e di futuro, ma abbiamo perso una occasione importantissima ed ora ci perdiamo in polemiche.
Con la scelta di Bagnoli avremmo invece preferito lo scontro tra potere locale e nazionale, la bega tra Sindaco e Presidente del Consiglio, il colore arancione a quello dell’arcobaleno e si è sbagliato.
La marginalizzazione politica di i Ken nell’elaborazione pubblica della città di Napoli, noi l’abbiamo più volte descritta e ad un punto abbiamo scelto di concentrarci sulle cose che facevamo, sui desideri dei nostri iscritti, sui bisogni che intercettavamo e non più di rappresentare uno scontro tra vertici che poco ci rappresentava.