Come predetto nella intervista a Julie News del 13/10/15 (dal min 6 in poi) al S. Eccellenza la Prefetto di Napoli è toccata fare la parte dello Stato e annullare l’atto del Sindaco di Napoli, che , unitamente al dirigente dell’anagrafe avevano registrato il piccolo Ruben all’anagrafe di Napoli.
Oggi alle ore 16.00 alcune associazioni LGBTQ ed altre non, hanno lanciato un Sitin a cui noi dell’associazione i Ken onlus non parteciperemo.
Noi in quella piazza non ci saremo, perché riteniamo che l’azione del Sindaco, personale, convinta e motivata sia un precedente tecnico giuridico troppo ghiotto per essere opacizzato dalle polemiche.
Il magistrato de Magistris è ben conscio che la sua azione da Sindaco, avvii un dibattito squisitamente giuridico tra Ente locale e Stato centrale .
Egli ben sa, e gliene riconosciamo atto, che se la direzione sarà quella indicata dal movimento LGBTQ e dalle risoluzioni del Parlamento Europeo, la sua scelta di Sindaco farà “scuola” e costituirà una pietra miliare nello Sato di Diritto che in Italia è il DNA delle Istituzioni Repubblicane.
Noi a questo dibattito vogliamo partecipare, e invitiamo il Sindaco a coinvolgere il Tavolo LGBTQ del Comune, perché è giusto che a tale dibattito partecipino tutte le associazioni di Settore LGBTQ. Chiediamo con autorevolezza al Sindaco di Napoli di dare la dovuta centralità e di allargare tale confronto con tutte le associazione che fondano la propria esistenza sulle questioni de diritti umani negati, tutelati, difesi.
Penso al mondo sia delle associazioni del mondo delle donne, che alle rappresentanze sindacali ma anche alle associazione dei diritti umani.
Invitiamo la Cons. Simona Marino a chiedere al Sindaco di Napoli di partecipare al Tavolo LGBTQ p.v. e di richiedere un tavolo di confronto tra Sua Eccellenza la Prefetto di Napoli Pantalone, e le associazioni LGBTQ iscritte al Tavolo tecnico del Comune di Napoli. Un confronto dove Ella stessa possa ascoltare e riportare al Ministro dell’Interno ed al Governo, le richieste e le considerazioni di Napoli che su questa azione positiva, e per poter riferire che il Sindaco di Napoli ha il pieno appoggio della rete dell’associazionismo LGBTQ e del mondo del civismo napoletano posto accanto a Ruben ed alla sua famiglia omogenitoriale.
Inoltre la nostra associazione chiede al Sindaco di Napoli porre in essere tutte le azioni ed i ricorsi in ogni sede giurisdizionale per difendere la decisione inclusiva intrapresa e per tutelare i diritti del piccolo Ruben ed i doveri congiunti delle due mamme.
Invitiamo il Parlamento Italiano, attraverso il sottosegretario Scalfarotto e la Sen. Cirinnà a insistere sull’urgenza di una legge nazionale che ponga in essere norme di diritti e doveri a disciplina nazionale delle Unioni Civili delle adozioni dei figli non biologici delle coppie omosessuali.
Poniamo, inoltre, all’attenzione del Garante per l’infanzia e l’adolescenza , dott. Vincenzo Spadafora, questo caso perché si garantisca la serenità al bambino già vittima ed ostaggio della burocrazia ed alla vacatio legis in materia.
Ringraziamo S.E. Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, che recentemente, su tale argomento ha usato la Sua solita discrezione ed arguta osservazione alla quale ci uniamo.
Seppure riteniamo che oggi le leggi vadano rispettate, è nostro preciso dovere di cittadinanza attiva, visto l’art 3 della Costituzione, rimuovere gli ostacoli che si sono posti per l’uguaglianza tra tutte e tutti, pertanto la nostra tensione, oggi è quella di riformare le leggi, affinché tali ingiustizie non capitino più #UnioniCiviliORA
Vedi anche#Benvenuto #Ruben l’approfondimento di @Julieitalia @carlocremona @iKenLGBT dal minuto 6 in poi già dissi quello che oggi avviene, dov’è lo stupore di alcune associazioni?