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Questa mattina ho letto sui quotidiani di una notizia che ha dell’incredibile: due donne europee, nella fattispecie italiane e residenti nella UE, usando le regolari leggi dello stato di residenza decidono di procreare una progenie e di richiedere al Comune di Napoli la trascrizione all’anagrafe del loro bambino che, per legge avrebbe diritto ( nel caso la coppia fosse stata etero composta) della doppia cittadinanza e del doppio passaporto europeo. ( la testimonianza diretta la trovate qui )
La notizia mi ha entusiasmato ( e capirete perchè) al pensiero di quel bambino riconosciuto dallo stato civile della nostra città e di cui sento anche indirettamente il peso e la responsabilità, avendo lavorato e lottato per oltre 10 anni in Campania per affermare il diritto all’uguaglianza non solo formale ma anche sostanziale di tutti e tutte anche a prescindere dall’orientamento sessuale, identità di genere dei propri genitori, unendo queste specifiche a quelle già contenute nella Costituzione Italiana. Prima che alla composizione familiare, vanno gli auguri di BENVENTUTA a quella creatura che con quell’atto formalizza la propria esistenza ed i propri diritti discendenti da quell’atto nella nostra comunità cittadina. Ella è NAPOLETANA e ciò mi entusiasma e mi inorgoglisce.
Per questo voglio dare merito e non ringraziare Luigi de Magistris, giurista prima che politico e che , con competenza e coraggio apre un varco nella dottrina giuridica italiana, usando il proprio potere di Stato Civile e responsabile politico dell’Anagrafe Comunale che, unitamente al dirigente comunale al Servizio hanno accolto l’istanza ed avviato la procedura tecnica di cittadinanza.
Nonostante le enormi contraddizioni del mondo associazionistico LGBT locale, l’elevata competizione, virulenza di alcune polemiche, l’assenza di una governance dei gruppi LGBT della Campania che per competizione supera di gran lunga lo scontro tra le associazioni, il Sindaco ha rigato dritto verso alcuni obiettivi di diritto che simbolicamente e tecnicamente stanno facendo la storia della dottrina giurisprudenziale italiana, troppo arretrata ed arcaica rispetto alle norme di diritto Comunitario e per la cui contravvenzione l’Italia paga care ed amare multe.
L’azione è coraggiosa perchè apre un conflitto tra poteri dello Stato e direttamente con il S. E. il Prefetto e con il Ministro degli Interni sotto diversi piani. Il più semplice sicuramente è quello politico; è pubblica infatti la contrarietà ideologica, sessista e omofoba di NCD e del Ministro Alfano ad ogni ipotesi di genitorialità di coppie omosessuali anche in aperta opposizione all’orientamento maggioritario della giurisprudenza moderna occidentale. Ma il dato maggiormente innovativo e quindi dirompente è che con tale atto il Sindaco di Napoli riconosce la genitorialità ( ed i diritti discendenti) alla coppia gay senza passare attraverso le adozioni della “stop child adoption”, elemento di grande frizione tra parte del PD ed NcD, componente della maggioranza del Governo Renzi.
In soldoni, nell’atto anagrafico di quella famiglia alle figure giuridiche di padre e madre, a Napoli, è stato possibile iscrivere due persone che all’anagrafe italiana hanno il simbolo biologico F quindi 2 femmine. Una rivoluzione di portata enorme se immaginiamo che tale atto è armonizzato con molti Stati della Comunità ( nel caso specifico anche con quello di residenza della famiglia, la Spagna – Calalogna) e con le indicazioni che il Consiglio d’Europa da anni sta dando all’Italia con l’avvio e la risoluzione di attività legislative non discriminatorie verso le persone LGBT e verso le aggregazioni sociali ( o famiglie) con prole, nel pieno rispetto della integrità e delle libertà dei minori ( in Italia garantite e tutelate dal Tribunale per i Minori ed osservate dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e dalle Commissioni degli organismi nazionali e locali per l’infanzia e l’adolescenza).
Il Sindaco di Napoli ha assunto a Se una responsabilità enorme di cui disponeva ( si potrà anche pensare che ex equo con Bassolino nei sondaggi si fa questo ed altro per la captatio benevolenza dell’elettorato gay), ma che tale atto di fatto interferisce concretamente nel benessere di quel minore e delle sue mamme, aprendo un dibattito nuovo che sposta in avanti e di parecchio il tema della possibilità di realizzare una parità di trattamento dei cittadini attraverso il semplice riconoscimento burocratico delle scelte di vita dei cittadini e delle cittadine in un contesto più ampio del locale e che guarda l’Europa.
Ora spetterà, già come nel caso della legittimità delle trascrizioni dei matrimoni LGBT, al Ministro dell’Interno avviare la porcedura d’infrazione ed il conseguente ricorso al TAR che, potrebbe al posto del legislatore, emettere una sentenza favorevole alla decisione del Sindaco scrivendo una pagina di Diritto dal basso.
Questo esempio ovviamente non ci annebbia nella valutazione complessiva dell’operato del Sindaco de Magistris rispetto alla governance della città di Napoli, cercheremo sempre e come sempre esaltare quegli aspetti positivi e criticare quelli che riteniamo negativi o degenerativi che in questi anni ci hanno caratterizzato.
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