Questa è la foto un abbraccio affettuoso e sincero mentre auguravo felice compleanno al Vescovo di Napoli ed è stato risaltato dall’articolo del corriere sociale.
Ringrazio il redattore, che è stato preciso ed ha dato la giusta sfumatura all’abbraccio in piazza, ma involontariamente ha commesso un solo errore – che per alcuni è stato paragonato ad #unpeccatomortale, e cioè, nella descrizione della mia delega, mi ha descritto non come il presidente di i Ken ma come presidente di Arcigay.
Ciò che è irrilevante ai miei occhi, e forse a quelli di molti se si legge il contenuto dell’articolo, ad altri ha animato il solito “livore distruttivo” verso di me ed i Ken con la solita “scomunica” , perché noi altri che non siamo iper mega supergay, è come se dovessimo portare una vergogna perenne per l’affetto e la stima riconosciutaci come comunità LGBTQIEF per il nostro lavoro sociale e per il fatto di non appartenere a qualcuno o a qualche confraternita.
Vi racconto la mia storia su quell’abbraccio alla #FestadellaRepubblica 2015. Noi eravamo li per festeggiare la Repubblica ed in quella bella occasione è capitato come a tanti, di poter salutare il Vescovo (che è persona che mi è molto simpatica ed a cui sono affezionato). Da quell’abbraccio di auguri, ci siamo scambiate alcune brevi parole ed ho potuto inorgoglirmi dei sinceri apprezzamenti per i progetti sociali che svolgiamo come associazione.
A dire il vero io pensavo che dopo 5 anni egli non mi riconoscesse più, invece era ben consapevole di chi fossimo e di cosa facessimo per la nostra comunità e per le persone emarginate.
Oggi, tale circostanza disegna e mostra un rispetto che, visti i tempi che corrono, può essere solo un vaolre positivo.
Osservo e senza critica, che noi eravamo li per una festa della laicità e della sovranità dello Stato e non ad una celebrazione liturgica con il nostro vessillo, non eravamo ad una pastorale parlando di omogenitorialità e diritti ai gay, eravamo dove eravamo perché riconosciuti nel nostro esistere ed essere.
Bòn, mi spiace leggere oggi di polemiche contro di me ed i Ken che trovo #disgustose, perché cariche di #livore ed #invidia.
Esse non colgono il buono che c’è, ma vogliono essere usate per ferire me ed il nostro lavoro con il solito discredito.
Con #cattiveria e #persecutoria #precisione si vuole rovinare, attraverso la polemica #sterile, quanto di spontaneo c’è stato in un abbraccio fraterno non rubato al buio di una stanza, ma dato alla luce del sole, nella piazza del plebiscito e con alle spalle il Tricolore italiano il 2 Giugno quando il Cardinale aveva appena riconosciuto alla stampa l’alto valore simbolico della manifestazione.
Anche noi dell’associazione i Ken e dello Sportello Lesbica Gay Transgender i Ken – CGIL “Nuovi Diritti”, eravamo li sotto il Palazzo del Governo, perché invitati personalmente da Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli a festeggiare la nascita della Costituente, quindi non eravamo intrusi ma soggetto sociale riconosciuto, voluto ed invitato.
Ora ci rattrista che Arcigay Napoli continui con questa #persecuzione #ossessiva nei nostri confronti, ad #spammare una delegittimazione continua di i Ken e dei suoi dirigenti ed in particolare di me che sono il Presidente ( non si contano più quante volte sono dileggiato da tutti i componenti della segreteria del circolo napoletano social).
Oggi, dopo questa ennesima lasciate che risponda usando una loro réclame: Fattene una Ragione !
Fattene una ragione, perché nonostante tutto noi continuiamo ad essere rispettati, amati e seguiti nelle molteplici attività che svolgiamo e questo ci basta.
Ringrazio Esposito del Corriere Sociale, per aver scritto, ed approfitto per chiedergli io la rettifica e di correggere Arcigay con i Ken .
Lo ringrazio di aver riportato quelle parole del Cardinale scritte dopo il nostro incontro ( Curia – i Ken ) del 2010 in cui facemmo un passo avanti verso il dialogo, il rispetto reciproco e la conoscenza dell’altro ed in cui chiedemmo al Vescovo di fare una riflessione contro la violenza, chiedendo a Lui di parlare ai suoi fedeli, a coloro che in lui vedono la massima figura del cattolicesimo metropolitano ed Egli scrisse:” «Nessuno – disse in quell’occasione – può essere escluso dall’amore del Signore, tutti fanno parte del suo ovile»
Per me, scusate, tutto il resto è #Fuffa 😀