Una importantissima sentenza viene scritta dopo molti anni dai fatti accaduti in piazza Bellini nel 2009 e che videro come vittime due giovanissimi ragazzi barbaramente pestati a Napoli.
Ho ancora il ricordo lucido di quei giorni e la grande tensione che si percepiva in quella piazza sotto una pioggia battente e dopo il primo Gay Pride che partii proprio da quella piazza.
La prima cosa che pensammo fu che la nostra visibilità di quel Gay Pride, fosse stato un detonatore d’odio, che aveva mostrato ciò che doveva restare “invisibile” i froci.
Nei giorni susseguenti quando, con le altre associazioni di Napoli presidiammo quella piazza, notammo che molti erano gli occhi su di noi e fu molta la paura; decidemmo di darci coraggio reciproco e riuscimmo a non demordere.
Da quell’episodio nacquero moltissime attività antiviolenza in città, di queste alcune utili alla collettività altre decisamente inutili e dispendiose.
Guardando oggi a piazza Bellini, cuore del melting pot made in Naples, devo dire che la sensazione non è proprio di pace e sicurezza. Proprio recentemente alcuni esercenti hanno denunciato pestaggi di matrice xenofoba ed aggressioni in una piazza che è mal curata, apparentemente non gestita dalla municipalità e dal Comune e con un altissimo tasso di disobbedienza civile e di micro delinquenza.
Siamo almeno rincuorati dalla sentenza esemplare che oltre alla pena commisurata definisce, accanto ai futili motivi, altri motivi che parlano di «fatti posti in essere con inaudita, ingiustificata e sempre crescente violenza, per abietti e futili motivi trovanti origine nell’intolleranza omofoba e per affermare, con modalità indiscutibilmente vigliacche, la loro supposta superiorità, evidentemente basata solo sulla forza fisica».
Questa sentenza è anche importante per i principi di lesione degli interessi che le associazioni LGBTQ hanno nei tessuti sociali dove si esprimono le politiche antidiscriminatorie un ruolo essenziale.
Concordiamo con la necessità di una legge regionale contro la violenza verso le persone gay e transgender. Ne siamo tanto convinti noi di “i Ken ONLUS”, da aver partecipato un tavolo tecnico regionale( commissione speciale presieduta dall’On. Donato Pica) che ha scritto e presentato già una proposta di legge contro le discriminazioni verso le persone omosessuali e transgender. Tale proposta non è mai stata portata in discussione dalla presidente Antonia Ruggiero di Forza Italia, lo stesso partito, inspiegabilmente, a nostro giudizio, celebrato e osannato da alcune associazioni gay napoletane, nonostante abbiano ostacolato importanti strumenti legislativi o peggio non avendo fatto nulla per la comunità gay lesbica e trans della Campania.