Durante una intervista telefonica, sicuramente c’è stata una incomprensione che ha generato alcuni toni nei quali non mi riconosco e per i quali occorre un chiarimento. Ringrazio comunque la testata giornalistica per il prezioso spazio d’informazione e per la cortese attenzione data ad i Ken.
1) Se Luxuria fosse considerata “la VIP” cui si fa riferimento, io dico sempre SI alla sua presenza, anzi sono molto rammaricato della sua assenza per motivi di lavoro e personali, lontana con il corpo ma non con il cuore, come sempre. Infatti non ho mai polemizzato con il clima di festa per la presenza di Vladimir Luxuria al Santuario, anzi ritengo che abbia aiutato ( da prima che entrasse in politica) la lotta al diritto all’amore universale. Lei Transgender, da parlamentare e poi da transgender amata dal pubblico, icona pop della TV nazionale, ha prestato la sua immagine per divulgare una tradizione culturale campana stando sempre attenta allo stile ed alla non provocazione, quindi sono in completo disaccordo con il Titolo che mi fa dire cose che non ho mai neppure lontanamente pensato.
2) non ho mai avuto intenzione di fare polemica con me stesso e con i Ken che da anni sale a Montevergine per garantire la libertà di chiunque all’amore. In passato quando ci furono sbattute le porte in faccia ( a femminielli e Transgender) e fummo cacciati malo modo dal santuario della Madonna amata dai femminielli, reputammo di dover manifestare pacificamente , insieme ad altri, il nostro diritto ad amare ed essere amati dalla Mamma Schiavona, protettrice dei femminielli e che nessun uomo, compreso l’Abate di Montevergine poteva interporsi tra l’amore dei fedeli con la Madonna. Ho solo detto, quindi che la neve ha portato meno persone ( anche troppo poche) ma c’era un clima austero e silenzioso, carico di commozione, inusuale per Montevergine e per questo altrettanto bello. Non ho mai detto che dovesse essere quello il clima sociale, anzi le paranze erano poche e mi mancavano i balli ed i sorrisi dei contadini e della bella gente che affollava il sagrato con castagnelle e tammorre, e poi mi è mancato il canto e la preghiera di Marcello Colasurdo.
3) ho spiegato ai tanti giornalisti tristi, che i Femminielli, devoti alla Mamma Schiavona c’erano ed erano tanti nel santuario. Loro non li vedevano, non li riconoscevano, confondendo le persone Transgender con i Femminielli. Ho spiegato loro la differenza, ho cercato di fargli comprendere che molti femminielli vanno dalla madonna con abiti maschili, senza trucco, perchè il femminiello c’è e lo scopri solo ci parli, se ascolti la melodia del suo canto, il suono della sua voce, le sfumature dei suoi gesti e la bellezza del suo sguardo che qualche volta si può nascondere anche sotto una folta barba, un berretto senza piume ed un cappotto militare.
4) ho chiesto ai giornalisti di indagare questa verità, di narrare anche i femminielli, persone, maschi all’apparenza ma uomini in sostanza che non rifiutano, combattono, rinnegano, ripudiano o insultano la propria femminilità, dolcezza effeminatezza, schifandola come un tumore da estirpare via, perchè Manifesto incontrovertibile di una propria differenza. Contro questa variante di misoginia dobbiamo combattere, affinchè tutti possano convivere con se stessi, liberamente ed essere amati e non giudicati dagli sguardi degli altri, ma amati incondizionatamente e guardati da quegli occhi benevoli, per noi femminielli, che solo mamma schiavona sa posare su di noi, sguardo, che qualche volta anche nostra madre o nostro padre, a casa non ha avuto mai per noi.