Israele Palestina e la furia scomposta di Vattimo STOP THE WAR

   di Carlo Cremona

Che strano pacifismo esiste in Italia.

Quanta dissennatezza e quanti obbrobri siamo costretti ad ascoltare, leggere condividere e con quanti ancora dobbiamo convivere.

Oggi mi sono imbattuto in una bruttissima intervista a Gianni Vattimo, per la quale ho provato vergogna da essere umano, da intellettuale, da uomo di sinistra o a sinistra ( fate vobis) e da omosessuale militante.

Io che sono, e non solo mi dichiaro, pacifista e non violento , ripudio ( come dovrebbe l’Italia per Costituzione, LA GUERRA come strumento non solo d’offesa ma anche per la risoluzione dei conflitti) ogni forma di violenza ed a maggior ragione quando essa abbia origine ritorsiva.

Già per questo non sono in accordo con molte “cazzate” ascoltate, ma la cosa che mi allontana dal pensiero e dallo spirito di Vattimo, è l’idea che esista un pacifismo cazzuto che se aggredito, mostri il nerbo della vis e cominci ad esplodere fuoco, vanificando ogni sentimento e credo non violento.

Incredibile quindi appare la lettura di Vattimo alla supremazia Sionista, perché non è la quantità di armi che ammazza, ma il principio della difesa che in gergo militare si chiama attacco.

Perdonatemi ma io non mi sconvolgo per i bambini palestinesi né più e né meno di quelli del Darfur, o per quelli appena adolescenti gay trucidati in Iran o per quelli che già a pochi anni, in Sierra Leone imbracciano un fucile.

Ma non sono meno penose le vite dei bambini delle favelas o delle comunità dei campi rom che vivono nelle discariche urbane delle nostre periferie e che “c’infastidiscono” ai semafori delle nostre città  anche quando ci chiedono degli spiccioli ed hanno dalla loro solo una pezza per lavare i fanalini delle nostre auto.

Io sono stanco di questa “aplomb aristocratica ed al tempo stesso radical chic” che continua a rilasciare opinoni non rappresentative del sentimento italiano e che osa proporre come soluzione di pace l’acquisto di armi attraverso collette globalizzate.  La coerenza sarebbe organizzare non le brigate anti Franchiste ma di  altri pacifisti per andare a Gaza ed in Palestina  per fare da scudo umano alla vita di altre persone evitando che partano altri bombardamenti. Ma per fare questo non occorre un pc e del danaro ma tanto coraggio.

Inoltre, io questi interventisti pacifisti ( non riesco neppure ad immaginare la guerra che possono avere dentro di loro) non li capisco proprio né quando sono di destra, ed ancora di più quando sono di sinistra.

Permettete un mio pensiero, provo disagio a manifestare accanto a chi mi odia e mi perseguita, ecco perchè io non manifesto con il popolo Palestinese. Io credo che siano vittime di un governo schifoso di Israele, ma non confonderò mai un popolo con un sui GOVERNO. Israele è una terra in cui convivono molte differenze e pacificamente. Sono critico verso i coloni e le loro politiche espansionistiche, verso l’espulsione degli arabi dalla loro terra. Credo che siano stati commessi tanti errori da Israele in questi anni, ma ritengo che gli errori siano anche in Hamas.

Da persona omosessuale ritengo che sia gay, a causa dell’odio omofobico arabo non moderato sia impossibile essere accanto al popolo Palestinese.

Anche se giusta la loro ribellione è da condannare la loro oppressione verso le persone LGBT ed io non sostengo Caino.

Nonostante ciò, io non chiederei mai a nessuno di far venire meno l’aiuto e la solidarietà se dovesse sentire il bisogno di dare aiuto a chi ne necessità e ne ha bisogno.

Non boicotterei mai un popolo perchè i popoli non hanno colpe, in quanto esse sono individuali, ma l’aiuto che dovremmo, eventualmente dare, a mio giudizio sarebbe sempre e solo dopo una resa incondizionata di tutte le parti in conflitto.

STOP THE WAR