Nel pieno rispetto dell’indipendenza del comitato ArciGay Partenopeo aderisco all’appello lanciato per due motivazioni essenziali:
1) Sia al Pascale che Feltri, rappresentano volenti o nolenti un gruppo politico nel nostro Paese che ha sempre osteggiato i diritti civili ed in particolare quelli LGBTI.
Le espressioni riconducibili a diversi esponenti di quello schieramento politico, così come i voti in aula, e gli atti parlamentari presentati sono in netta opposizione alla tessera di Arcigay. Avrei preferito la sottoscrizioni di un impegno preciso da parte della Pascale (che in un certo qual modo rappresenta l’ex cavaliere), soprattutto per quanto concerne una legge come quella al contrasto dell’OmoTransfobia ferma al senato, ed un impegno serio sulle unioni civili e/o Matrimonio Egualitario, con dei punti chiari e fermi da cui partire. Nel caso di Feltri sarebbero state doverose delle scuse (ricordiamo il caso Boffo), così come un’attenzione prioritaria nei messaggi che il quotidiano lancia ed ha lanciato contro i diritti lgbti.
2) La settimana scorsa è stata approvata una mozione di natura discriminatoria nei confronti delle famiglie monogenitoriali e famiglie arcobaleno in regione Lombardia. Il gruppo di Forza Italia ha votato insieme alla lega questa mozione assurda, non paghi hanno lanciato un CS che non ha alcun riferimento serio e politico sui diritti civili, che cita a parole, ma nei fatti non ne conosce la sostanza. Se non si è in grado di garantire certi standard nel proprio schieramento politico, poco conta la presenza di una singola persona che metta in discussione la struttura in maniera quasi “commerciale”. I diritti non sono una merce da pubblicità modello mediaset, i diritti sono un impegno, e senza garanzie adeguate, affidare una tessera simbolo di un modello culturale diametralmente opposto, sarebbe un enorme sbaglio.
Non sono per isolare gli omofobi, ma nemmeno per raccogliere briciole e dargli una visibilità che devono guadagnarsi sul campo con le azioni politiche concrete, solo e soltanto dopo dei precisi atti si potrebbe discutere di un tesseramento.
Cordialmente,
Francesco Lupo – Cittadino attivo di Palermo e Membro dell’Osservatorio Diritti Civili e LGBT M5S