La Corte Suprema della Repubblica Islamica a Teheran ha sentenziato che i quattro giovani gay, Vahid Akbari, Sahadat Arefi, Javid Akbari e Hushmand Akbari vengano condannati a morte per la loro omosessualità. Questo perché la sharia identifica gli omosessuali come “nemici di Allah” e quindi meritevoli di morte. Carlo Cremona, Presidente dell’associazione i Ken e Rosalba Cenerelli Segretario C.d.L.M. di Napoli che da anni sono in prima fila per i diritti delle persone LBGT e nella lotta all’omofobia, non possono non condannare fermamente la scelta della Corte Suprema e domandarsi come sia possibile che la religione musulmana possa essere veicolo di una forma così pesante di odio e discriminazione.