Oggi a Napoli un enorme corteo di lavoratori e lavoratrici, di precari e di inoccupati e disoccupati ha percorso le vie del centro storico con la CGIL, per chiedere il cambiamento di questa manovra economica che penalizza il Mezzogiorno e che colpisce i “soliti noti” e le fasce più deboli della società.
In Italia il conto, quando è salato, lo fanno sempre pagare a noi – dichiara Carlo Cremona presidente i Ken ( associazione LGBT campana) – ed è per questo che abbiamo scelto di essere nuovamente in piazza con uno striscione allo sciopero della CGIL di cui abbiamo condiviso preoccupazioni, analisi e proposte di cambiamento.
La CGIL si conferma un sindacato “costituzionalmente” aperto alle differenze e abbiamo apprezzato vedere decine e decine di lavoratori e lavoratrici omosessuali accogliere la nostra esortazione e manifestare nelle proprie categorie e tra gli studenti uniti nella lotta per il cambiamento.
Siamo orgogliosi che siano sventolate le nostre bandiere accanto a quelle della CGIL, di Link di UDS e UDU e di tante altre, perché essendo le uniche bandiere LGBT, esse hanno rappresentano in quel contesto, una ulteriore attenzione del sindacato per la difesa di tutte le lavoratrici ed i lavoratori ed in particolare dei lavoratori LGBT (omosessuali e trans), persone da noi ritenute bisognose e desiderose di visibilità e liberazione anche nei propri luoghi di lavoro.
Esprimiamo tutto il nostro rallegramento agli organizzatori dello sciopero per la bella manifestazione pacifica, partecipata e giustamente “incazzata”.
Dichiariamo il nostro compiacimento per la partecipazione del Gonfalone della città di Napoli e della presenza del vicesindaco Tommaso Sodano.
Siamo felici che la Giunta abbia cambiato idea circa la partecipazione dello Stendardo della città alle manifestazioni per la difesa dei diritti ed abbia deciso d’inviarlo anche ad una iniziativa non organizzata direttamente dal Comune di Napoli.
Auspichiamo la sua pregevole presenza al prossimo Gay Lesbian Transgender Pride.
In questo momento in cui l’Italia precipita velocemente verso un sistema lavorativo anni cinquanta si rimane sbigottiti dalla solitudine della CGIL, la scelta della UIL – che dovrebbe avere radici socialiste e repubblicane – e la CISL – che è il prodotto della visione sociale della Reum Novarum – di diventare sindacati ‘gialli’ schiacciati sul padronato e sulle posizione di questo psuedogoverno è qualcosa che dice molto sulla profonda crisi sociale di questa Nazione, ho letto un articolo di Trabucchi in cui paragonava l’Italia ad una nave da Crociera ove l’intrattenitore delle sale si è messo a fare il Comandante e la nave è finita nelle secche e nella nebbia mentre tutti ballano, fanno karaoke, ballano la salsa e la merenghe, vi sono strip tease, e giochi facili facili,il resto del mondo non esiste ma la nave nell secca e nella nebbia si corrode e cade a pezzi pochi sono coloro che gridano al pericolo che tutto crolli, nessuno ascolta presi dall’ebrezza del ‘non c’è problema’