Caro Sindaco,
leggiamo online, sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno, che vuoi accelerare sul registro delle unioni civili.
Anche se rispettiamo l’autonomia di scelta che devi avere per la nostra città, ma ti chiediamo di non confondere desideri politici con i bisogni reali delle persone LGBT.
Avviamo un dibattito sulle forme di uguaglianza e quali strategie comuni possiamo avere per rendere l’Italia un Paese di cui essere orgogliosi in tutto e per tutto.
In Italia è illegale il matrimonio tra persone omosessuali. In Italia il Parlamento non riesce a votare una legge contro la violenza che colpisce omosessuali e transessuali nel 2011. Queste sono le ANOMALIE che dobbiamo superare per cambiare il Paese per una comune legge nazionale perchè noi siamo famiglie come le altre e persone come le altre, ma non per lo Stato !
Come te, voglio essere libero di scegliere, come te voglio in Italia un ministro per la famiglia che badi ai nostri comuni interessi e che non contrapponga sempre le famiglie distinguendole tra naturali ed innaturali.
Non sono certo che sia giusta una gentile concessione istituzionale ( che seppure legittima) che proponga come soluzione ad una ulteriore affermazione di disuguaglianza tra coppie eterosessuali e omosessuali se alcune non possono scegliere se essere famiglie di fatto o matrimoniali . Noi oggi non possiamo scegliere, non siamo liberi e domani non vogliamo accontentarci.
Un punto politico è, se ho fame di diritti, e voglio il pane per sfamarmi, puoi tu decidere una dieta alternativa a quella che ti chiedo?
Noi, ti chiediamo di essere accanto a noi per lottare affinché il Governo non solo risolva il problema rifiuti di Napoli, ma perché costruisca un Paese che rispetti le convenzioni europee e la giurisprudenza moderna ed occidentale che promulghi LEGGI NAZIONALI e non registri locali.
Un registro :
che sicurezze da agli iscritti?
che garanzie da alle vittime di omofobia?
ad un iscritto a questo registro pubblico, chi li garantisce dalle ritorsioni del pregiudizio del datore di lavoro o del padrone di casa?
Oggi occorre guardare senza discriminazione ad un disegno sociale che normi una società plurale e in cui non vi sia alcuna discriminazione tra i cittadini italiani e campani e tra i napoletani e quelli residenti negli altri comuni del napoletano e della campania.
Discutiamo se Napoli possa affermare che la Felicità possa essere data dalla nascita o dalla residenza ( e di conseguenza al contrario se l’infelicità possa essere causata dalla perdita di cittadinanza o residenza) o se tale impostazione, alla luce delle nuove riflessioni LGBT possa essere considerata addirittura una fonte di discriminazione dei diritti fondamentali della persona e delle libertà.
Insieme possiamo, se lo ritieni opportuno, creare un movimento d’opinione pubblica forte che sostenga un idea permanente di orgoglio.
Da qui, a ciascuno spetta declinare il proprio orgoglio di appartenenza e di liberazione partendo dal fatto che la nostra matrice culturale è meticcia per costituzione e, quindi, da sempre aperta alla Cultura delle Differenze ed è aperta alle differenti culture ed influenze culturali.
E’ giusto ampliare la gamma dei diritti solo se si parte dal PARI riconoscimento e ugualmente si attribuiscono pari possibilità di scelta.
Noi omosessuali del Campania Pride NON VOGLIAMO la grazia e la misericordia delle istituzioni, quindi non cercate la nostra complicità di militanti politici gay.
Ascoltateci, infatti è dal 2007 che affermiamo, urliamo, marciamo gridando che SIAMO UGUALI nei diritti civili e quindi è per questo che ti chiediamo il MATRIMONIO, l’adozione, il riconoscimento in quanto famiglie e chiediamo una legge contro l’omo e transfobia.
Per questo, caro Sindaco, ti chiediamo di non di decidere subito sul Registro, ma ti chiediamo di avviare insieme a tutti e tutte un dibattito pubblico che MODIFICHI RADICALMENTE le politiche di pari opportunità, che per troppo tempo, sono state solo politiche di genere e non laboratori dove studiare ed attuare trasformazione sociale attraverso la cancellazione delle disuguaglianze per avviare percorsi di comunicazione e divulgazione ed investimento culturale a sostegno di una nuova cultura europea.
Siamo certi, che saprai distinguere nel variegato panorama associativo le diversità, ma se così non fosse ,datti il tempo di capire, metabolizzare e decidere.
Ascoltare è bene, discutere è necessario, prendere delle decisioni condivise è l’auspicio.
Inquadriamo insieme un percorso, per determinare insieme alla collettività le traiettorie di un cambiamento che, molte volte, ci pare affidato al solo Sindaco e che non trova plebiscitaria partecipazione nella nostra comunità civile e politica.
Costituzionalemente aperti al dialogo ed al confronto, t’invitiamo a non indugiare al confronto e invita l’assessora Tommasielli a convocare il Tavolo LGBT che ancora è attivo e ascolta le variegate posizioni delle associazioni ed insieme portiamo avanti i cambiamenti necessari alla rivoluzione pacifica e civile della nostra città.
Carlo Cremona
Presidente i Ken
vedi Articolo del Corriere del Mezzogiorno