La
Candelora riscopre il suo più profondo significato
religioso. La «Festa della Luce», che spesso
si è contraddistinta per colorite manifestazioni
di carattere profano, quest'anno è stata contenuta
con un ritorno al sacro, pur registrando fuori dal santuario
la presenza, a dir la verità composta, di partiti
e associazioni omosessuali, intervenute nel giorno della
Candelora per affermare i diritti civili dei diversi. Migliaia
i pellegrini che sono arrivati da tutto l'hinterland napoletano
per rendere omaggio a Mamma Schiavona. Massiccia la partecipazione
al rito della Candelora che continua ad esercitare il suo
fascino soprattutto sui fedeli partenopei. Decine di pullman
hanno raggiunto il santuario, innumerevoli anche le automobili
che hanno affollato il piazzale dove i lavori in corso hanno
limitato lo spazio di sosta. La Candelora è ancora
una ricorrenza da non perdere per migliaia di visitatori
che venerano la Madonna Nera. Tra loro, pochi «femminielli»,
assenti Vladimir Luxuria e anche Marcello Colasurdo che
quest'anno ha disertato la manifestazione. In compenso hanno
affollato il santuario la gente comune e le immancabili
paranze. Sono arrivate da Pagani, Somma Vesuviana, San Giuseppe
Vesuviano. Con nacchere, tamburelli e fracasse hanno dato
vita alle danze e ai canti inneggianti alla Madonna Nera.
Particolarmente significativa la tammurriata della paranza
«'O Lione» proveniente da Scafati che ogni anno
offre uno spettacolo da non perdere. Numerosi quest'anno
anche i gruppi provenienti dall'Irpinia come il duo di Volturara
Irpina, composto da due artisti ultrasessantenni, Paolo
Minichiello e Giuseppe Talento che dall'età di cinque
anni vengono in pellegrinaggio a Montevergine. Accompagnati
da tradizionali strumenti come l'organetto, la fracassa
e la forbice animano ogni anno il sagrato dell'abbazia.
"Veniamo qui sin da piccoli - spiega Paolo Minichiello
- quando con l'organetto già cantavamo per la Madonna.
Per noi è soprattutto fede. La tammurriata ci serve
ad esprimere tutta la nostra devozione. Ogni anno inventiamo
delle canzoncine in onore di Mamma Schiavona. Prima la fede
e poi la musica". Tra i pellegrini anche molti giovani
che scoprono per la prima volta una tradizione che ha radici
lontane. «Non ero mai stato qui al santuario - dice
Giulio Varricchio di Benevento - e sono rimasto meravigliato
dalla bellissima atmosfera che si respira in questi luoghi».
Davvero gremita l'abbazia, quando intorno alle 11 si è
svolta la benedizione delle candele e la processione, a
cui è seguita la messa officiata da Don Beda Paluzzi,
amministratore apostolico dell'Abbazia. Ai pellegrini che
hanno affollato il santuario, durante l'omelia dopo il vangelo
letto dall’ex abate Nazzaro, Don Beda ha ribadito
il significato più profondo della Candelora. «Non
ci sono altri significati al di fuori di quello religioso
- ha detto - altrimenti si cade nel folklore».
E
mentre in chiesa si celebrava il rito religioso, fuori dal
santuario alcuni rappresentanti delle associazioni gay,
richiamandosi anche ai fatti del 2002 avvenuti a Montevergine,
hanno inscenato una pacifica manifestazione per affermare
i diritti civili degli omosessuali anche alla luce del dibattito
sui Pacs. Con cartelli e striscioni hanno sfilato davanti
all'abazia. «Chiediamo diritti pari per tutti - ha
detto Carlo Cremona dell'associazione I-Ken
- Anche noi omosessuali siamo cittadini come gli altri e
speriamo che nel tempo lo stato abbatta gli ostacoli che
attualmente impediscono pari dignità a tutti».
03/02/2007
Nel gelo s’incrociano le storie di Valentina, Amanda
e Andrea C’è chi invoca la Madonna e chi innalza
striscioni per i Pacs |